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Scuola

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Spesso ci si rende conto della sofferenza di un giovane solo di fronte a problemi eclatanti (consumo di sostanze stupefacenti, violenza, bullismo, disturbi alimentari, ecc.) Anche quando ci si accorge di queste difficoltà, può capitare di non sapere come affrontare la situazione e a chi rivolgersi. Mettere in rete e promuovere il legame tra gli attori della comunità scolastica sono condizioni essenziali per promuovere il rilevamento e intervento precoce di situazioni di vulnerabilità.

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Per poter offrire un sostegno di fronte a questi primi segnali di disagio manifestati dai giovani, è importante che si sviluppi una cultura condivisa intorno a questo approccio da parte dell’intera comunità scolastica (direzione, docenti, personale non docente, servizi interni di sostegno, famiglia, formatori di tirocinio, mediatori, ecc.). Una cultura che parta dalla creazione di un linguaggio condiviso, dalla valorizzazione delle risorse già presenti all’interno della scuola e che possa svilupparsi anche attraverso momenti di scambio e formazione. In questo modo la scuola si potrà dotare in maniera concertata di procedure più idonee per rispondere rapidamente alle situazioni di disagio e fragilità dei giovani studenti.

 

Nell’ambito scolastico l’approccio IP ha coinvolto principalmente il Settore della formazione professionale con misure rivolte ai docenti, ai datori di lavoro e ai giovani stessi (moduli formativi, sondaggio sul benessere sul luogo di lavoro).

 

In collaborazione con il CPT di Trevano è stata sviluppata e realizzata un’offerta formativa in favore dei docenti di classe per sensibilizzare verso i primi segnali di disagio manifestati da un giovane e sviluppare procedure condivise all’interno della sede per implementare nel quotidiano la strategia del rilevamento e dell’intervento precoce. Il modulo è replicabile in altre sedi scolastiche interessate.

 

Per sensibilizzare le aziende formatrici rispetto al rilevamento e l’intervento precoce a favore di giovani (apprendisti) in situazione di vulnerabilità è stato creato e attuato un modulo formativo nell’ambito della formazione continua dei formatori di apprendisti.

 

In un ottica di intervento precoce si vuole, inoltre, aumentare la consapevolezza dei datori di lavoro sul benessere degli apprendisti sul posto di lavoro al fine di individuare, sviluppare e implementare delle misure condivise per prevenire situazioni di disagio e sofferenza . A questo scopo è stato avviato un primo sondaggio che ha coinvolto un centinaio di allievi-apprendisti della Scuola medico tecnica di Lugano i cui risultati verranno presentati sia alle associazioni di categorie sia alla scuola.

 

Nell’ambito sempre della formazione professionale, la collaborazione con il progetto Ristoraprendo, dell’Impresa sociale Sostare, ha portato allo sviluppo di due moduli formativi per i giovani migranti sulla gestione delle emozioni e la comunicazione interpersonale con  l’obiettivo di rafforzare fattori di protezione come le competenze psicosociali nei giovani in situazione di vulnerabilità.

 

Infine, è stata avviata una collaborazione con il Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) con l’obbiettivo di identificare, sviluppare e realizzare un’offerta formativa sull’approccio IP rivolta a docenti delle scuole medie.

 

Radix S.I., in collaborazione con il Gruppo Cantonale,  offre  consulenze, sostegno e formazione alle aziende formatrici, alle scuole professionali e superiori che vogliono sviluppare al proprio interno l’approccio IP a favore dei giovani in situazioni di vulnerabilità.

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